Finissage
Ore: 18.oo
sabato 8 marzo 2025
A cura di Martina Cavallarin
con Antonio Caruso
Ellebi Galleria e Dimora D’arte, piazza Ortale n. 20 Cosenza
sabato 8 marzo
Piazza Ortale n. 20 – Cosenza
visita mostra
tel. 349-5756593
tel. 380-7777521
www.galleriaellebi.com
In occasione del finissage della personale di BARBARA BONFILIO L’incanto nei boschi senza sentiero a cura di Martina Cavallarin con Antonio Caruso, Ellebi Galleria e Dimora D’arte, sabato 8 marzo alle ore 18.00, ha il piacere di presentare il catalogo della mostra.
Attraverso una serie di immagini selezionate, il libro documenta le opere esposte, tra tele di grande formato e disegni. Il filo rosso del progetto sono le testimonianze fotografiche dello studio dell’artista ricostruito in una sala della galleria. Elementi quotidiani quali cavalletti, tavoli, libri, rotoli, piante sempreverdi, hanno architettato una realtà altra, intima e complessa.
BARBARA BONFILIO L’incanto nei boschi senza sentiero ha rappresentato una rara possibilità, quella di varcare concretamente il portale di accesso per scoprire una dimensione parallela, l’atelier dell’artista, che da luogo privato si è fatto territorio eccezionalmente condiviso di emozioni, immagini, visioni.
La proposta curatoriale ha incontrato l’intenzione stessa dell’altra anima della Galleria, ovvero la nuova Dimora D’arte, luogo privilegiato nel quale gli ospiti possono vivere l’esperienza dell’arte in maniera esclusiva e accogliente.
Lo stesso meccanismo si è instaurato con alcune aziende che hanno abbracciato l’incanto nei boschi senza sentiero contribuendo alla realizzazione della mostra e del progetto editoriale.
Il catalogo si avvale di un testo critico di Martina Cavallarin, un’intervista a Barbara Bonfilio a cura di Antonio Caruso e apparati biografici di riferimento.
Catalogo
BARBARA BONFILIO L’incanto nei boschi senza sentiero
A cura di Martina Cavallarin
con Antonio Caruso
Ellebi Galleria e Dimora D’arte
Testo critico di Martina Cavallarin
Intervista di Antonio Caruso
Stampa
MpM Delma Group
Copyright
© per i testi gli autori
© per le immagini vedi referenze fotografiche
Traduzioni
Elvira Calabrese
Fotografie
Francesco Bozzo
Cesare Carrier
BARBARA BONFILIO L’incanto nei boschi senza sentiero
A cura di Martina Cavallarin con Antonio Caruso
Ellebi Galleria e Dimora D’arte
sabato 8 marzo 2025 ore 18.00
FINNISAGE
Giuseppe Gallo nasce a Rogliano (CS) nel 1954. Vive e lavora a Roma dal 1976, anno in cui inaugura la prima personale presso la Galleria Ferro di Cavallo. Nel 1979 approda in ambito internazionale con Europa ’79 a Stoccarda. In questi anni stabilisce il suo studio nell’ex-pastificio Cerere, quartiere San Lorenzo. Durante tale periodo si moltiplicano le iniziative nazionali ed internazionali:
varie esposizioni presso la Galleria Ferranti di Roma; rassegne al Groninger Museum a Groningen; alla Haus am Waldsee a Berlino nel 1981; l’esordio a New York con la Annina Nosei Gallery nel 1983, la partecipazione alla collettiva Atelier a cura di Achille Bonito Oliva nel 1984, L’Italie aujourd’hui/Italia oggi a Nizza e la mostra Anniottanta a Bologna nel 1985. Nello stesso anno è invitato a partecipare alla XIII Biennale de Paris.
Tra il 1986 e il 1992 si susseguono cinque personali: Sperone Westwater a New York con il catalogo scritto da Giorgio Agamben;
L.A. Louver di Venice; Akira Ikeda a Tokyo; Gallerie Di Meo a Parigi e Galleria Triebold a Basilea. Partecipa alla Biennale di Venezia
sia nel 1986 che nel 1990 con una sala personale presso il Padiglione Italia.
Nel 1990 inaugura la mostra Giuseppe Gallo. Oh Vocazione allestita prima a Roma, presso la Galleria Gian Enzo Sperone, e successivamente a Milano presso la Galleria Claudia Gian Ferrari Arte Contemporanea, dove esporrà nuovamente nel 1995 con la personale Giuseppe Gallo. Con le unghie della purezza. Risalgono al 1989 e 1993 due personali presso la Galleria di Alessandro Bagnai a Siena: Gallo è pazzo e Giuseppe Gallo. Danza armonia sui volti/sfiora le ciglia/e fermati sulle labbra di chi ride. Nel 1998 presenta la personale Tempus edax rerum. Seven Sculptures Measuring Time and Gallo’s Twenty-four Hours a Vienna, presso la
Galerie Ernst Hilger, e successivamente a Parigi presso la Galerie Di Meo. Nel 2001 presenta al Museo di Rende, sua terra di origine, Prova generale, un’analisi della sua intera attività, a cura di Achille Bonito Oliva, con la direzione generale di Tonino Sicoli;
l’anno successivo inaugura una mostra-allestimento presso la Fondazione Volume! di Roma, e nel 2004 dedica alle sue sculture la retrospettiva Percorso amoroso presso la Galleria Civica di Spoleto, a cura di Giovanni Carandente. Dal 2005 al 2006, si susseguono una serie di esposizioni personali, quali Mito-Rito-Sito a cura di Rolf Lauter e Mirta D’Argenzio (Galleria dello Scudo, Verona) e Gioco felice di un suonatore di tamburi (Galleria d’arte Emilio Mazzoli, Modena). Nel 2007 gli viene dedicata una personale al MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma, a cura di Danilo Eccher, dove vengono ripercorsi i 25 anni della sua produzione
artistica. L’anno seguente inaugura un’ampia rassegna, a cura di Inge Herold e Danilo Eccher, dedicata al suo lavoro presso la
Kunsthalle di Mannheim. Del 2008 è la personale Giuseppe Gallo. Symphonie en trois mouvements, presso la Galerie Di Meo a Parigi. Tra il 2009 e il 2010 partecipa a numerose collettive in importanti musei e spazi pubblici italiani quali: Italia Contemporanea.
Officina San Lorenzo al MART -Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; Gli anni 80. Una prospettiva italiana, alla Villa Reale di Monza; Keep your seat: stai al tuo posto alla GAM –Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
Il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno gli dedica una personale nel 2010, La leggerezza dell’incoscienza; è del 2013 la personale Prismi all’Oratorio di San Rocco di Padova; mentre nel 2014 viene inauguratala mostra Gallo morto per amore –piccole sculture corpo a corpo a Bibo’s place, Todi. Nel 2015 sono tre le personali a lui dedicate: Il Quinto Quarto, in occasione dei dieci anni della Fondazione Pastificio Cerere, Rettangoli Aurei alla Galerie Italienne di Parigi e Una notte ho provato a uccidere un sogno. Da allora non mi sono più svegliato presso il Castello Normanno-Svevo di Cosenza.
Le opere di Giuseppe Gallo fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche quali il Moma di New York, il Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, il Contemporain Midi Pirenées di Toulouse, il Groninger Museum, il Fukuyama Museum of Art, il Museum Biedermann di Donaueschingen, il MART di Rovereto, la GAM di Torino e il Parkview Green Museum di Pechino.