ANTONIO TROPIANO Error Vacui

a cura di Davide Dormino

Inaugurazione giovedì 17 luglio ore 19

19 luglio  2025 – 15 settembre 2025

Piazza Ortale n. 20 – Cosenza

visita mostra

tel. 349-5756593

tel. 380-7777521

www.galleriaellebi.com

“Quel che sappiamo sul vuoto è che non è affatto assenza, ma il luogo dove tutto esiste, e dove tutte le cose  si incontrano”. (Antonio Tropiano) 

La Ellebi Galleria d’Arte è lieta di presentare ERROR VACUI mostra personale di Antonio Tropiano, a cura di  Davide Dormino, che inaugura giovedì 17 luglio alle ore 19.00 e resterà visitabile fino al 15 settembre 2025. 

Il progetto nasce da una riflessione profonda sull’essenza del vuoto, nella sua dimensione fisica, filosofica e  spirituale. L’artista parte dall’osservazione di un fenomeno tipico dell’umanità contemporanea: la bulimia  esistenziale che porta a fagocitare ogni attimo, a riempire il tempo e la coscienza di esperienze, viaggi, like,  euforia. Tutto è saturo. Nulla rimane libero, vuoto, sospeso. 

In questo contesto, Tropiano si interroga invece sull’immenso valore del vuoto, che non è semplice assenza  o mancanza, ma possibilità. Per l’artista il vuoto è il non-luogo in cui tutto è contenuto e ogni cosa si  incontra e muta, persino noi stessi. È da qui che nasce la sua ricerca sulle Schegge: per uno scultore la  statua rappresenta il pieno, l’affermazione, la materia che occupa uno spazio; le schegge, i frammenti, gli  scarti della lavorazione rappresentano invece il vuoto, ma un vuoto vivo, che contiene in potenza, infinite  forme mai scelte, mai attuate, eppure presenti. 

La mostra si sviluppa intorno a questa idea: ogni scheggia è testimonianza della libertà creativa e ontologica  dello scultore, è materia non definita, è il vuoto che non è mai assenza, ma essenza.  

Da Cunambulo a Senza le stelle , l’artista ci racconta che comincia tutto sempre da una mancanza. È  l’assenza ad insegnarci un desiderio. In queste sculture, l’artista esplora la relazione primordiale tra vuoto e  slancio creativo, dove ciò che manca genera tensione, direzione, e senso. 

Il percorso espositivo si arricchisce con Icaro ancora senza titolo, sospeso tra slancio e fallimento, simbolo  della condizione umana sempre oscillante tra l’aspirazione al volo e la caduta. Al centro della sala spicca,  sospesa, l’opera Edenismi , che in una stagione dell’uomo in cui persino una foto di guerra ci ricorda quanto  sia sempre più difficile distinguere il vero dal non vero – dice l’artista – si offre come riflessione sulla verità e  la sua dissimulazione. La biblica foglia di fico, escogitata per dissimulare la verità (verecondia), non ha più  alcuna funzione. Ha perso la sua utilità. E come ogni strumento in disuso, rattrappisce.

Tropiano riflette anche sulla dimensione semantica della parola ERROR VACUI che dà il titolo alla mostra,  ribaltandone la locuzione latina originaria che indicava il terrore ancestrale del vuoto e la tendenza a  colmare ogni spazio. Nella sua visione, l’errore più grande sta proprio nell’interpretare il vuoto come  mancanza, quando in realtà esso costringe a un viaggio senza coordinate, un vagare che diventa  conoscenza, possibilità, bellezza, un gioco concettuale che unisce “errare” come sbagliare ed “errare” come  vagare senza direzione. 

Tropiano ribalta questa prospettiva: il vuoto non è errore, ma condizione necessaria per accedere al senso  ultimo delle cose, compreso il nostro. ERROR VACUI diventa dunque una dichiarazione poetica: un invito  ad abitare il vuoto senza paura, riconoscendo in esso non una mancanza, ma la possibilità assoluta di  essere. 

La Ellebi Galleria d’Arte invita il pubblico a immergersi in un percorso che non offre appigli né definizioni  univoche, ma apre a riflessioni radicali sulla materia, sulla scultura e sul nostro modo di abitare il mondo. 

ERROR VACUI opere
Antonio Tropiano – Edenismi 2024
Antonio Tropiano – Con Dominio 2025
Antonio Tropiano – Icaro Ancora Senza Titolo 2024
Antonio Tropiano – Akeraton 2025
Antonio Tropiano – Cunambolo 2025
Antonio Tropiano – Cenoscopio 2025
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Massimo Melicchio – Omaggio a Cascella
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Opere
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Opere Barbara Bonfilio
Barbara Bonfilio – Donna con mazzo di fiori 2022
Barbara Bonfilio – Donna 015
Barbara Bonfilio – Tributo a Frida 2019
Barbara Bonfilio – Donna con fiori rossi 2022
Barbara Bonfilio – Il cervo di Dora 2022
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Barbara Bonfilio – Il giardino acquatico 2022
Barbara Bonfilio – Autoritratto con occhio bendato 2020
Barbara Bonfilio – Vaso bianco e nero 2020 Misure: 80 x 80 cm
Barbara Bonfilio – Vaso bianco e nero 2020
Barbara Bonfilio – Vaso con tulipani 2020 Misure: 80 x 80 cm
Barbara Bonfilio – Vaso con tulipani 2020
Barbara Bonfilio – Il sole rosa 2021 Misure: 100 x 150 cm
Barbara Bonfilio – Il sole rosa 2021
Barbara Bonfilio – Fragilità apparente Misure: 100 x 150 cm
Barbara Bonfilio – Fragilità apparente 2021
Barbara Bonfilio – Woman with blue flowers
Barbara Bonfilio – 2022 Paesaggio autunnale
Barbara Bonfilio
Barbara Bonfilio – Alter Ego
Barbara Bonfilio – Giardino psichico
Barbara Bonfilio
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Barbara Bonfilio – stampa su tela con interventi manuali
600,00 IVA inclusa
Barbara Bonfilio
Barbara Bonfilio
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Opere su carta Barbara Bonfilio
Barbara Bonfilio – Donna con mazzo di fiori 2022
Barbara Bonfilio – Donna 015
Barbara Bonfilio -Triphoridae #45 – 2016
Barbara Bonfilio -Linckiaguildingii #12 – 2016
Barbara Bonfilio – Dragonfly #33 – 2016
Barbara Bonfilio – Dragonfly #12 – 2016
Barbara Bonfilio – Dragonfly #15 – 2016
Opere Gennaro Branca
Giuseppe Gallo – I GIOCOLIERI DELL’ARMONIA
Giuseppe Gallo – I GIOCOLIERI DELL’ARMONIA
Giuseppe Gallo – DE UMBRIS IDEARUM 2018
Giuseppe Gallo – GALLO MORTO PER AMORE 2018
Giuseppe Gallo – DE UMBRIS IDEARUM 2021
Giuseppe Gallo – OH VOCAZIONE 2021
Giuseppe Gallo – DE RERUM NATURA 2021
Giuseppe Gallo – DUPLICE MOVIMENTO DELLE COSE 2022
Giuseppe Gallo – NAAMAN IL SIRO 2022
Giuseppe Gallo – CAMPANELLA 2014
Giuseppe Gallo – GIORDANO BRUNO 2014
Giuseppe Gallo – TELESIO 2014
Giuseppe Gallo – IL DUBBIO FORMALIZZATO DIVENTA CERTEZZA 2014
Giuseppe Gallo – SFERA E CUBO 2015
Giuseppe Gallo – SENZA TITOLO 2015
Giuseppe Gallo – FEDERICO II 2014
Giuseppe Gallo – ALCESTA 2015
Biografia

Giuseppe Gallo nasce a Rogliano (CS) nel 1954. Vive e lavora a Roma dal 1976, anno in cui inaugura la prima personale presso la Galleria Ferro di Cavallo. Nel 1979 approda in ambito internazionale con Europa ’79 a Stoccarda. In questi anni stabilisce il suo studio nell’ex-pastificio Cerere, quartiere San Lorenzo. Durante tale periodo si moltiplicano le iniziative nazionali ed internazionali:
varie esposizioni presso la Galleria Ferranti di Roma; rassegne al Groninger Museum a Groningen; alla Haus am Waldsee a Berlino nel 1981; l’esordio a New York con la Annina Nosei Gallery nel 1983, la partecipazione alla collettiva Atelier a cura di Achille Bonito Oliva nel 1984, L’Italie aujourd’hui/Italia oggi a Nizza e la mostra Anniottanta a Bologna nel 1985. Nello stesso anno è invitato a partecipare alla XIII Biennale de Paris.

Tra il 1986 e il 1992 si susseguono cinque personali: Sperone Westwater a New York con il catalogo scritto da Giorgio Agamben;
L.A. Louver di Venice; Akira Ikeda a Tokyo; Gallerie Di Meo a Parigi e Galleria Triebold a Basilea. Partecipa alla Biennale di Venezia
sia nel 1986 che nel 1990 con una sala personale presso il Padiglione Italia.

Nel 1990 inaugura la mostra Giuseppe Gallo. Oh Vocazione allestita prima a Roma, presso la Galleria Gian Enzo Sperone, e successivamente a Milano presso la Galleria Claudia Gian Ferrari Arte Contemporanea, dove esporrà nuovamente nel 1995 con la personale Giuseppe Gallo. Con le unghie della purezza. Risalgono al 1989 e 1993 due personali presso la Galleria di Alessandro Bagnai a Siena: Gallo è pazzo e Giuseppe Gallo. Danza armonia sui volti/sfiora le ciglia/e fermati sulle labbra di chi ride. Nel 1998 presenta la personale Tempus edax rerum. Seven Sculptures Measuring Time and Gallo’s Twenty-four Hours a Vienna, presso la
Galerie Ernst Hilger, e successivamente a Parigi presso la Galerie Di Meo. Nel 2001 presenta al Museo di Rende, sua terra di origine, Prova generale, un’analisi della sua intera attività, a cura di Achille Bonito Oliva, con la direzione generale di Tonino Sicoli;
l’anno successivo inaugura una mostra-allestimento presso la Fondazione Volume! di Roma, e nel 2004 dedica alle sue sculture la retrospettiva Percorso amoroso presso la Galleria Civica di Spoleto, a cura di Giovanni Carandente. Dal 2005 al 2006, si susseguono una serie di esposizioni personali, quali Mito-Rito-Sito a cura di Rolf Lauter e Mirta D’Argenzio (Galleria dello Scudo, Verona) e Gioco felice di un suonatore di tamburi (Galleria d’arte Emilio Mazzoli, Modena). Nel 2007 gli viene dedicata una personale al MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma, a cura di Danilo Eccher, dove vengono ripercorsi i 25 anni della sua produzione
artistica. L’anno seguente inaugura un’ampia rassegna, a cura di Inge Herold e Danilo Eccher, dedicata al suo lavoro presso la
Kunsthalle di Mannheim. Del 2008 è la personale Giuseppe Gallo. Symphonie en trois mouvements, presso la Galerie Di Meo a Parigi. Tra il 2009 e il 2010 partecipa a numerose collettive in importanti musei e spazi pubblici italiani quali: Italia Contemporanea.
Officina San Lorenzo al MART -Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; Gli anni 80. Una prospettiva italiana, alla Villa Reale di Monza; Keep your seat: stai al tuo posto alla GAM –Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

Il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno gli dedica una personale nel 2010, La leggerezza dell’incoscienza; è del 2013 la personale Prismi all’Oratorio di San Rocco di Padova; mentre nel 2014 viene inauguratala mostra Gallo morto per amore –piccole sculture corpo a corpo a Bibo’s place, Todi. Nel 2015 sono tre le personali a lui dedicate: Il Quinto Quarto, in occasione dei dieci anni della Fondazione Pastificio Cerere, Rettangoli Aurei alla Galerie Italienne di Parigi e Una notte ho provato a uccidere un sogno. Da allora non mi sono più svegliato presso il Castello Normanno-Svevo di Cosenza.

Le opere di Giuseppe Gallo fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche quali il Moma di New York, il Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, il Contemporain Midi Pirenées di Toulouse, il Groninger Museum, il Fukuyama Museum of Art, il Museum Biedermann di Donaueschingen, il MART di Rovereto, la GAM di Torino e il Parkview Green Museum di Pechino.

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