BARBARA BONFILIO – L’incanto nei boschi senza sentiero

Ore: 18.oo

Opening 12 ottobre 2024

A cura di Martina Cavallarin
con Antonio Caruso
Ellebi Galleria e Dimora D’arte, piazza Ortale n. 20 Cosenza
12 ottobre – 23 novembre 2024
l’evento di apertura si inserisce nel programma Amaci della Ventesima Giornata del Contemporaneo

Piazza Ortale n. 20 – Cosenza

visita mostra

tel. 349-5756593

tel. 380-7777521

www.galleriaellebi.com

BARBARA BONFILIO L’incanto nei boschi senza sentiero è una mostra personale che si svolge nello spazio rinnovato di Ellebi Galleria e Dimora D’arte, in occasione della Ventesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI.
L’incanto nei boschi senza sentiero è la traduzione italiana di uno dei più celebri componimenti del poeta romantico George Byron (1788 – 1824). E BARBARA BONFILIO l’incanto nei boschi senza sentiero è il titolo scelto per descrivere l’immersione dolce nell’universo dell’artista, che riorganizza l’ordine del mondo attraverso un’azione pittorica sempre in bilico tra quotidiano e irreale, tra natura e spiritualità. Davvero l’incanto nei boschi senza sentiero.
L’esposizione ricostruisce in galleria uno spazio scenografico, lo studio dell’artista, rifugio byroniano nel quale ricercare i dettagli, scovare i particolari, lasciarsi inabissare in colori e visioni, per un’esperienza sensoriale condivisa e partecipata. Attraverso le opere esposte, ma anche elementi quotidiani quali cavalletti, tavoli, libri, rotoli, piante sempreverdi, l’intento è quello di architettare una realtà altra, quella intima e complessa dell’artista. I suoi esperimenti, i tentativi, le
intuizioni le elaborazioni di processi creativi che affidano a chi osserva la responsabilità di indagare e cogliere tra le faglie del raffinato intreccio tra tensione e serenità i tropi archetipici e primigeni che nutrono la spiritualità comune.

Indago il rapporto tra l’uomo e l’ambiente circostante, gli spazi che avvolgono e riflettono
il nostro corpo nella dimensione fisica e spirituale… Non mi interessa riprodurre la realtà
così com'è, ma piuttosto evocare immagini che possono essere variamente interpretate.
Sono, infatti, incuriosita da come la mente riesca a evocare e creare nuovi mondi
combinando frammenti di memorie di esperienze vissute e visioni interiori.
Barbara Bonfilio

Le opere selezionate per la mostra percorrono quindi lo spazio della fruizione e il tempo dell’incontro con lo spettatore, offrendo una sintesi densa e approfondita della sua pratica artistica e della sua poetica concettuale. Il suo approccio è soggettivo, relazionale e intimo. Con il grande poeta inglese comune è l’afflato lirico idillico: Non amo meno gli uomini, ma più la natura / e in questi miei colloqui con lei io mi libero.
BARBARA BONFILIO L’incanto nei boschi senza sentiero rappresenta dunque una rara possibilità, quella di varcare concretamente il portale di accesso per scoprire una dimensione parallela, lo studio dell’artista, che da luogo privato si fa territorio eccezionalmente condiviso di emozioni, immagini, visioni. Al termine della mostra è previsto un catalogo costruito site specific sul progetto, prodotto da Ellebi Galleria e Dimora D’arte e con testi di Martina Cavallarin e Antonio Caruso.

BARBARA BONFILIO L’incanto nei boschi senza sentiero
A cura di Martina Cavallarin con Antonio Caruso
Ellebi Galleria e Dimora D’arte
12 ottobre – 23 novembre 2024
Opening sabato 12 ottobre dalle alle 18.00
Orari 9-13 / 17-20
evento organizzato in occasione della Ventesima Giornata del Contemporaneo di Amaci
https://giornatadelcontemporaneo.amaci.org/it

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Opere Barbara Bonfilio
Barbara Bonfilio – Donna con mazzo di fiori 2022
Barbara Bonfilio – Donna 015
Barbara Bonfilio – Tributo a Frida 2019
Barbara Bonfilio – Donna con fiori rossi 2022
Barbara Bonfilio – Il cervo di Dora 2022
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Barbara Bonfilio – Il giardino acquatico 2022
Barbara Bonfilio – Autoritratto con occhio bendato 2020
Barbara Bonfilio – Vaso bianco e nero 2020 Misure: 80 x 80 cm
Barbara Bonfilio – Vaso bianco e nero 2020
Barbara Bonfilio – Vaso con tulipani 2020 Misure: 80 x 80 cm
Barbara Bonfilio – Vaso con tulipani 2020
Barbara Bonfilio – Il sole rosa 2021 Misure: 100 x 150 cm
Barbara Bonfilio – Il sole rosa 2021
Barbara Bonfilio – Fragilità apparente Misure: 100 x 150 cm
Barbara Bonfilio – Fragilità apparente 2021
Barbara Bonfilio – Woman with blue flowers
Barbara Bonfilio – 2022 Paesaggio autunnale
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Opere su carta Barbara Bonfilio
Barbara Bonfilio – Donna con mazzo di fiori 2022
Barbara Bonfilio – Donna 015
Barbara Bonfilio -Triphoridae #45 – 2016
Barbara Bonfilio -Linckiaguildingii #12 – 2016
Barbara Bonfilio – Dragonfly #33 – 2016
Barbara Bonfilio – Dragonfly #12 – 2016
Barbara Bonfilio – Dragonfly #15 – 2016
Opere Gennaro Branca
Giuseppe Gallo – I GIOCOLIERI DELL’ARMONIA
Giuseppe Gallo – I GIOCOLIERI DELL’ARMONIA
Giuseppe Gallo – DE UMBRIS IDEARUM 2018
Giuseppe Gallo – GALLO MORTO PER AMORE 2018
Giuseppe Gallo – DE UMBRIS IDEARUM 2021
Giuseppe Gallo – OH VOCAZIONE 2021
Giuseppe Gallo – DE RERUM NATURA 2021
Giuseppe Gallo – DUPLICE MOVIMENTO DELLE COSE 2022
Giuseppe Gallo – NAAMAN IL SIRO 2022
Giuseppe Gallo – CAMPANELLA 2014
Giuseppe Gallo – GIORDANO BRUNO 2014
Giuseppe Gallo – TELESIO 2014
Giuseppe Gallo – IL DUBBIO FORMALIZZATO DIVENTA CERTEZZA 2014
Giuseppe Gallo – SFERA E CUBO 2015
Giuseppe Gallo – SENZA TITOLO 2015
Giuseppe Gallo – FEDERICO II 2014
Giuseppe Gallo – ALCESTA 2015
Biografia

Giuseppe Gallo nasce a Rogliano (CS) nel 1954. Vive e lavora a Roma dal 1976, anno in cui inaugura la prima personale presso la Galleria Ferro di Cavallo. Nel 1979 approda in ambito internazionale con Europa ’79 a Stoccarda. In questi anni stabilisce il suo studio nell’ex-pastificio Cerere, quartiere San Lorenzo. Durante tale periodo si moltiplicano le iniziative nazionali ed internazionali:
varie esposizioni presso la Galleria Ferranti di Roma; rassegne al Groninger Museum a Groningen; alla Haus am Waldsee a Berlino nel 1981; l’esordio a New York con la Annina Nosei Gallery nel 1983, la partecipazione alla collettiva Atelier a cura di Achille Bonito Oliva nel 1984, L’Italie aujourd’hui/Italia oggi a Nizza e la mostra Anniottanta a Bologna nel 1985. Nello stesso anno è invitato a partecipare alla XIII Biennale de Paris.

Tra il 1986 e il 1992 si susseguono cinque personali: Sperone Westwater a New York con il catalogo scritto da Giorgio Agamben;
L.A. Louver di Venice; Akira Ikeda a Tokyo; Gallerie Di Meo a Parigi e Galleria Triebold a Basilea. Partecipa alla Biennale di Venezia
sia nel 1986 che nel 1990 con una sala personale presso il Padiglione Italia.

Nel 1990 inaugura la mostra Giuseppe Gallo. Oh Vocazione allestita prima a Roma, presso la Galleria Gian Enzo Sperone, e successivamente a Milano presso la Galleria Claudia Gian Ferrari Arte Contemporanea, dove esporrà nuovamente nel 1995 con la personale Giuseppe Gallo. Con le unghie della purezza. Risalgono al 1989 e 1993 due personali presso la Galleria di Alessandro Bagnai a Siena: Gallo è pazzo e Giuseppe Gallo. Danza armonia sui volti/sfiora le ciglia/e fermati sulle labbra di chi ride. Nel 1998 presenta la personale Tempus edax rerum. Seven Sculptures Measuring Time and Gallo’s Twenty-four Hours a Vienna, presso la
Galerie Ernst Hilger, e successivamente a Parigi presso la Galerie Di Meo. Nel 2001 presenta al Museo di Rende, sua terra di origine, Prova generale, un’analisi della sua intera attività, a cura di Achille Bonito Oliva, con la direzione generale di Tonino Sicoli;
l’anno successivo inaugura una mostra-allestimento presso la Fondazione Volume! di Roma, e nel 2004 dedica alle sue sculture la retrospettiva Percorso amoroso presso la Galleria Civica di Spoleto, a cura di Giovanni Carandente. Dal 2005 al 2006, si susseguono una serie di esposizioni personali, quali Mito-Rito-Sito a cura di Rolf Lauter e Mirta D’Argenzio (Galleria dello Scudo, Verona) e Gioco felice di un suonatore di tamburi (Galleria d’arte Emilio Mazzoli, Modena). Nel 2007 gli viene dedicata una personale al MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma, a cura di Danilo Eccher, dove vengono ripercorsi i 25 anni della sua produzione
artistica. L’anno seguente inaugura un’ampia rassegna, a cura di Inge Herold e Danilo Eccher, dedicata al suo lavoro presso la
Kunsthalle di Mannheim. Del 2008 è la personale Giuseppe Gallo. Symphonie en trois mouvements, presso la Galerie Di Meo a Parigi. Tra il 2009 e il 2010 partecipa a numerose collettive in importanti musei e spazi pubblici italiani quali: Italia Contemporanea.
Officina San Lorenzo al MART -Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; Gli anni 80. Una prospettiva italiana, alla Villa Reale di Monza; Keep your seat: stai al tuo posto alla GAM –Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

Il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno gli dedica una personale nel 2010, La leggerezza dell’incoscienza; è del 2013 la personale Prismi all’Oratorio di San Rocco di Padova; mentre nel 2014 viene inauguratala mostra Gallo morto per amore –piccole sculture corpo a corpo a Bibo’s place, Todi. Nel 2015 sono tre le personali a lui dedicate: Il Quinto Quarto, in occasione dei dieci anni della Fondazione Pastificio Cerere, Rettangoli Aurei alla Galerie Italienne di Parigi e Una notte ho provato a uccidere un sogno. Da allora non mi sono più svegliato presso il Castello Normanno-Svevo di Cosenza.

Le opere di Giuseppe Gallo fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche quali il Moma di New York, il Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, il Contemporain Midi Pirenées di Toulouse, il Groninger Museum, il Fukuyama Museum of Art, il Museum Biedermann di Donaueschingen, il MART di Rovereto, la GAM di Torino e il Parkview Green Museum di Pechino.

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